PUNTI DI INTERESSE
FLORA E FAUNA
L'itinerario offre la possibilità di conoscere a fondo gli elementi essenziali della flora e della vegetazione di alta montagna. Dopo un primo tratto di percorso interamente boscato, il sentiero prosegue lungo le praterie ed i vaccinieti cacuminali, fino alla cima di una delle montagne più belle e attraenti del nostro Appennino: il Libro Aperto. Le piante messe in evidenza da questo itinerario sono estremamente rare e interessanti, in particolare la vasta cenosi a rododendro rosso, situata sul versante modenese del M. Rotondo (Libro Aperto).
Lungo il percorso troviamo l'abete bianco, numerosi esemplari di abete rosso (Picea abies) , mentre tra le latifoglie la più comuni c'è ovviamente il faggio, che rappresenta a queste altitudini l'essenza assolutamenete prevalente; incontriamo poi l'acero montano, il salicone, il maggiociondolo ed il sorbo degli uccellatori.
ABETONE (1385 metri)
Il territorio dell'Abetone è sempre stato (almeno fino dal tempo dei romani) luogo di valico dell'Appennino, tant'è che si narra sia stato utilizzato anche da Annibale per entrare nell'Etruria. Infatti, del comprensorio sciistico dell'Abetone fa parte il Passo d'Annibale alla quota di 1798 m s.l.m.
Nel 1766 iniziò la costruzione della strada (già pensata fin dai primi del secolo) che univa il Granducato di Toscana con il Ducato di Modena attraversando l'Appennino, nel tratto più basso chiamato "Serrabassa" dai modenesi e "Boscolungo" dai toscani, e creando appunto il "Passo dell'Abetone". Il progetto fu redatto da Pietro Giardini per la parte modenese e Leonardo Ximenes per quella toscana infatti la strada veniva chiamata Via Ximeniana (l'odierna Strada statale 66).
Nell'aprile del 1766 si iniziarono i lavori, ma siccome un miglio sopra Fiumalbo la neve era alta due braccia, si sarebbe cominciato il lavoro più in basso, appena pronti gli arnesi da sterro.
Il primo colpo di piccone, per la parte modenese, fu dato il 28 aprile 1766, appena sopra Fiumalbo, presso il luogo chiamato Il Baldinare, dove sorsero le prime baracche e ricoveri per gli uomini e gli attrezzi. Seicento operai divisi in sei compagnie, tra cui più di 50 scalpellini, misero mano al lavoro in due posizioni diverse, mentre il lavoro dei toscani si era già cominciato alle Ferriere di Mammiano. Da lì i lavori si estesero con crescente lena verso il confine toscano e durante l'estate anche verso Modena.
Durante la costruzione fu abbattuto un abete talmente grande da non poter essere abbracciato neppure da sei persone e dal quale nacque il nome Abetone..
La strada fu inaugurata il 1º maggio 1781 ed ebbe grande importanza nel collegare la Toscana non solo a Modena ma anche a Mantova e all'Austria. Sul confine, furono create due piramidi di bozze, adorne degli stemmi dei due ducati.
Anticamente tutta la zona era chiamata “boscolungo” per la presenza di una fitta selva di abeti e faggi, come il MAGGIOCIONDOLO, che in primavera pennella di giallo con le sue fioriture i versanti montani. Si tratta di un albero con un al’altezza intorno ai 7 metri. Oggi il bosco ha un’estensione di circa 2700 ettari.
LIBRO APERTO
Il Libro Aperto è un gruppo montuoso costituito da due vette: Monte Rotondo (1.937 m s.l.m.) e Monte Belvedere (1.896 m s.l.m.). Viste dalla valle del torrente Lima, i versanti delle due cime appaiono dritti e incidenti, con un angolo tale da sembrare un enorme libro aperto: da qui l'etimologia. Le cime del Monte Libro Aperto segnano il confine tra la Toscana e l'Emilia-Romagna e fungono da spartiacque tra il bacino tirrenico e quello adriatico. Sul versante emiliano è presente un piccolo lago, il Lago della Risaia.
Scheda informativa
Campo dati | nota |
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numero traccia | 004 |
adatto per |
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grado di difficoltà |
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lunghezza | 12 km |
dislivello | 700 mt D+ e 700 mt D- |
Tempo percorrenza a cammino | 4h |
periodo consigliato |
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tipo di fondo | strada sterrata, sentiero |
note aggiuntive |
11.7 km, 00:00:00