PUNTI DI INTERESSE
ABETONE (1385 metri)
Fino a pochi secoli fa una fitta selva di abeti e faggi si estendeva sui monti dell’Abetone, tanto che tutta la zona era conosciuta con il nome di “Boscolungo”. Verso la fine del 1700, in seguito alla costruzione della strada “Ximeniana” si creò un piccolo insediamento che comprendeva una locanda, la posta, la dogana e poche abitazioni.
Al Passo dell’Abetone sono facilmente riconoscibili le due piramidi costruite sul confine tosco-modenese nel 1777 a ricordo della strada “Ximeniana” e della “Giardini”, opere del Granduca di Toscana Leopoldo I e del Duca di Modena Francesco III. Su ciascuna piramide si possono osservare gli stemmi degli Stati e le iscrizioni latine dedicate ai sovrani.
Il territorio dell'Abetone è sempre stato (almeno fino dal tempo dei romani) luogo di valico dell'Appennino, tant'è che si narra sia stato utilizzato anche da Annibale per entrare nell'Etruria. Infatti, del comprensorio sciistico dell'Abetone fa parte il Passo d'Annibale alla quota di 1798 m s.l.m.
Nel 1766 iniziò la costruzione della strada (già pensata fin dai primi del secolo) che univa il Granducato di Toscana con il Ducato di Modena attraversando l'Appennino, nel tratto più basso chiamato "Serrabassa" dai modenesi e "Boscolungo" dai toscani, e creando appunto il "Passo dell'Abetone". Il progetto fu redatto da Pietro Giardini per la parte modenese e Leonardo Ximenes per quella toscana infatti la strada veniva chiamata Via Ximeniana (l'odierna Strada statale 66).
Nell'aprile del 1766 si iniziarono i lavori, ma siccome un miglio sopra Fiumalbo la neve era alta due braccia, si sarebbe cominciato il lavoro più in basso, appena pronti gli arnesi da sterro.
Il primo colpo di piccone, per la parte modenese, fu dato il 28 aprile 1766, appena sopra Fiumalbo, presso il luogo chiamato Il Baldinare, dove sorsero le prime baracche e ricoveri per gli uomini e gli attrezzi. Seicento operai divisi in sei compagnie, tra cui più di 50 scalpellini, misero mano al lavoro in due posizioni diverse, mentre il lavoro dei toscani si era già cominciato alle Ferriere di Mammiano. Da lì i lavori si estesero con crescente lena verso il confine toscano e durante l'estate anche verso Modena.
Durante la costruzione fu abbattuto un abete talmente grande da non poter essere abbracciato neppure da sei persone e dal quale nacque il nome Abetone..
La strada fu inaugurata il 1º maggio 1781 ed ebbe grande importanza nel collegare la Toscana non solo a Modena ma anche a Mantova e all'Austria. Sul confine, furono create due piramidi di bozze, adorne degli stemmi dei due ducati.
Anticamente tutta la zona era chiamata “boscolungo” per la presenza di una fitta selva di abeti e faggi, come il MAGGIOCIONDOLO, che in primavera pennella di giallo con le sue fioriture i versanti montani. Si tratta di un albero con un al’altezza intorno ai 7 metri. Oggi il bosco ha un’estensione di circa 2700 ettari.
Scheda informativa
Campo dati | nota |
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numero traccia | 009 |
adatto per |
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grado di difficoltà |
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lunghezza | 8 km |
dislivello | 300 mt D+ e 300 mt D- |
Tempo percorrenza a cammino | 2h 30' |
periodo consigliato |
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tipo di fondo | strada sterrata |
note aggiuntive |
7.8 km, 16:32:43